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CAMALDOLI


Dal Monastero di Camaldoli partono due ripide strade asfaltate che portano all'Eremo. Il percorso pedonale sale fra la foresta di abeti e faggi fino a 1111 m di altezza. Lungo di esso si trovano: la Cappella della Madonna della neve, quella di San Romualdo, le tre croci che si specchiano in un minuscolo laghetto scavato (prima metà del 15' secolo) per la coltura dei pesci. L'Eremo fu fondato da San Romualdo (1012) che vi edificò, insieme a pochi discepoli, cinque celle (di cui oggi ne rimangono tre) e un piccolo oratorio. Successivamente il numero delle cellule crebbe (oggi ve ne sono 20 disposte in cinque file, ognuna con il suo orticello davanti) e l'oratorio fu sostituito dalla Chiesa del Salvatore, ristrutturata nel seicento. Il solitario Eremo, fin verso la metà del secolo 11', per opera del Beato Rodolfo, fu il centro di un vasto movimento eremitico-monastico, dal quale ebbe origine la congregazione Camaldolese che favorì, fra l'altro, la bonifica della zona, la coltura forestale e l'industria della lana. Sottoposto alle soppressioni del 1810 e 1866, come il sottostante Monastero, subì spoliazioni. La Chiesa di San Salvatore, a pianta a croce rovesciata, a facciata settecentesca ed è decorata da tele e affreschi dell'epoca. Dal Transetto si accede alla Cappella di Sant'Antonio con una pala di Andrea della Robbia, al coro dei monaci con stalli del quattrocento, all'aula capitolare (16' secolo) con una tela del pittore divisionista Andrea Mussini (1915), alla Cappella del Santissimo sacramento. Nella sacrestia vi è una tela della scuola di Guido Reni (17' secolo). La biblioteca (1620) possiede rari incunaboli, codici liturgici storici e una vasta raccolta di micro film riproducenti testi della storia della congregazione. Gli eremiti presenti vivono in altrettante celle non visitabili, mentre è aperta al pubblico la cella dell'eremita, dove visse il Santo fondatore, che consiste come le altre, di una costruzione ad un piano, con orticello antistante cinto da mura, portichetto, vestibolo, camera, studiolo, oratorio, legnaia e bagno. Nella Chiesa i monaci si raccolgono in preghiera quattro volte al giorno, possono essere presenti anche i fedeli. Incontri periodici, sotto la guida del priore, per le verifiche del cammino di fede. Animazione ecclesiale e culturale, sempre insieme con gli ospiti, le stesse del Monastero di Camaldoli, celebrate in comune. Dopo il concilio Vaticano secondo la comunità Camaldolese ha sviluppato anche qui il tradizionale impegno per l'ospitalità ecumenica e interreligiosa. L'accoglienza all'Eremo tende all'incontro personale di verifica e di orientamento. C'è anche la possibilità di autogestione per piccoli gruppi. L'ospite condivide i tempi comunitari della preghiera, del pasto e del lavoro. La piccola foresteria può ospitare circa 15 persone (uomini). I servizi sono in comune, viene chiusa alle 22. Produzione di miele, tisane, creme di bellezza, marmellate.


Camaldoli/Eremo English version


monastery church, Camaldoli: Surrounded by silent woodland and home to masterpieces by Giorgio Vasari The monastery of Camaldoli is situated near Poppi, three kilometres from the Camaldoli Hermitage. The place was also known by the name of Fontebuona for the quality of its waters of its fountain that Ambrogio Traversari had built at the site's entrance. The complex architecture is formed by an antique hospice or guesthouse, erected at the start of 1046, as the monks decided to build a small hospital in the vicinity of the monastery. However, the works that created the sombre monastery building that we see today began in the 16th century and concluded in 1611. The building encircles the main cloister that presents on the sides exposed to the sun (south and west) a series of curved arches. On the north and east facing sides (the coldest) are a few windows. The higher floor of the cloister is characterised by some corridors with barrel vaults and in the longest there is a decoration constituted by a series of veils with varied ornaments. The monk’s cells open along the corridors. Among the works of art of the monastery are seven paintings by Giorgio Vasari for the previous 15th-century building. The altarpiece depicts the Deposition of the Cross and is situated on the altar. Under the balconies where the monk choir stands there are two more of his small paintings, portraying Saint Donato and Saint Ilariano. Two other Vasari altarpieces are placed in the chapels near the presbytery. One represents Christ's Nativity and the other the Virgin on the throne between St John the Baptist and Saint Girolamo, the scenery in the background of this piece portrays the monastery and the guesthouse of Camaldoli how they would have appeared in the 15th century. In the nave there are also four veiled representations of the Life of Saint Romualdo, all realised by Saint Pacini, author also of the alfresco of the Glory of Saint Romualdo.

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